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Congiunzione Luna-Venere su Isola delle Femmine, Angelo F. Gambino

Congiunzione Luna-Venere su Isola delle Femmine

Congiunzione Luna-Venere su Isola delle Femmine, Angelo F. Gambino

Congiunzione Luna-Venere su Isola delle Femmine

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Description

𝐃𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐅𝐨𝐭𝐨

La Luna tramonta sul versante Tirrenico della Sicilia in congiunzione con Venere. Un tuffo dietro il caratteristico isolotto che emerge davanti il centro abitato di Isola delle Femmine (Palermo).

𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚
L’isolotto delle Femmine rientra all’interno dell’Area marina protetta Capo Gallo-Isola delle Femmine, che offre riparo a numerose specie oggi preservate. La sua superficie, inoltre, è punto strategico per le migrazioni di numerosi volatili che qui trovano ristoro, motivo per il quale è stata istituita una Riserva Naturale Orientata di cui la LIPU è ente gestore.
l nome dell’isola, più che alle donne, probabilmente lo si deve al governatore bizantino Eufemio o alla parola araba “fim”, che significa bocca o imboccatura, e che indicava lo stretto passaggio tra l’isola e la terra ferma.
Sull’isolotto spicca la torre di avvistamento di origine saracena detta "Torre di fuori".
Numerose sono le leggende legate all’isola e alla torre: la più famosa racconta che fosse un carcere per le donne in tempi antichissimi.
C’è un’altra leggenda però che parla di un gruppo di donne, tredici fanciulle turche, che essendosi macchiate di colpe gravi, furono imbarcate dai loro congiunti in una nave e mandate alla deriva. Dopo giorni di vagare in balia dei venti e delle tempeste, l’imbarcazione approdò su un isolotto nella baia di Carini. Qui le donne vissero per sette lunghi anni fino a quando i parenti pentitisi non le cercarono, e trovatele decisero di stabilirsi sulla terraferma formando una cittadina che chiamarono Capaci, (da CCa-paci) ovvero qui la pace, e dando il nome di “isola delle femmine” all’isolotto dove avevano abitato le donne.
Ma la storia più suggestiva è certamente quella di Lucia, una bellissima fanciulla del paese innamorata di un suo giovane compaesano, e che per questo rifiutò le offerte amorose di un ricco e prepotente signore il quale, vistosi respinto, per rabbia la fece rapire e rinchiudere in quella torre. La ragazza piuttosto che arrendersi preferì lasciarsi morire di fame e di dolore. Si narra che ancora oggi nei giorni di tempesta, si ode il suo lamento disperato echeggiare fra le rovine della sua prigione con un’infinita struggente malinconia.
Di un’altra leggenda invece si trova traccia in uno scritto di Plinio il Giovane, e racconta che l’isola fosse la residenza di fanciulle bellissime che si concedevano, per la durata di una luna, cioè un mese, ai giovani guerrieri che si erano distinti in battaglia…
Leggende a parte, in realtà la "torre di Fuori", assieme a quella posizionata sulla costa ("Torre di dentro") e ad un sistema esteso di altre torri disseminate per tutto il territorio, presidiava le acque locali per segnalare eventuali pericoli tramite segnali luminosi o di fumo, in particolare le continue incursioni dei pirati, che partivano dall’Africa per saccheggiare le terre Siciliane.
Con la speranza che abbiate gradito la foto, la storia e il mito non rimane che augurarvi di venire a visitare questa meraviglia a cui personalmente sono legato affettivamente.
Ad Astra!

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